L’isola di Kythnos è situata tra l’isola di Kea e l’isola di Serifos, nelle Cicladi occidentali. Belle spiagge, villaggi tradizionali, sorgenti termali e paesaggi rurali: la sensazione che si prova, una volta arrivati sull’isola, è di essere molto lontani dalla terraferma, molto più di quel breve viaggio in traghetto dal Pireo o da Lavrion. Kythnos è un’isola nota per chi ama la barca a vela: il piccolo porto di Loutra, con la sua bellissima spiaggia, le calde sorgenti curative e le taverne sul mare, è di solito prima o ultima tappa per chi viaggia in barca a vela, e ama dormire in mare. Ma vi avverto: per vedere veramente l’isola sono necessari diversi giorni, una macchina, una maschera, un boccaglio e pinne e magari una muta!
Se decidete di esplorare l’isola, una volta usciti dal porto, scoprirete un’isola più interessante e più bella di quanto abbiate mai immaginato. Gli autobus possono portarti nei luoghi principali ma per vivere davvero Kythnos hai bisogno di una macchina, o, ancora meglio, di una jeep. L’isola ha una costa frastagliata con splendide baie e calette, ed un mare pulitissimo e pescoso. La campagna è fertile, adatta per i vigneti, il paesaggio a tratti roccioso e aspro. I villaggi principali sono pedonali, e questo rende l’isola ancora più amabile.
La Chora, anche chiamata Messaria, è l’area più popolata dell’isola. Situata nell’entroterra, Messaria è costruita su un costone roccioso e circondata da una campagna ricca di vigneti, fattorie, mucche al pascolo. L’architettura è quella del classico villaggio delle Cicladi di case bianche e stradine strette, rimasto relativamente invariato dal 17° secolo. La strada principale è fiancheggiata da caffè, bar e ristoranti, che servono mezedes tradizionali. La chiesa di Agia Triada è la più antica dell’isola. La chiesa di San Savas fu costruita nel 1613. Nella piazza principale troverete la chiesa della Panagia il centro delle feste del giorno del 15 agosto, il giorno della festa della Vergine Maria. Intorno ad esso ci sono caffè dove i vecchi bevono caffè la mattina e ouzo nel pomeriggio, sostituiti dai giovani di notte. Il negozio Tratamento, aperto tutto l’anno e di proprietà di Irini Pageneli, produce dolci e liquori tradizionali dell’isola e vende olio d’oliva, torte, dolci e alimenti biologici. Dall’altra parte della strada c’è un piccolo supermercato che vende, tra l’altro, capperi locali in contenitori di diverse dimensioni. Se alla partenza vuoi portare via qualcosa da Kythnos di rappresentativo dell’isola, allora una scorta di capperi e un paio di scatole i biscotti alle mandorle saranno il top.
Kythnos è un’isola dove l’agricoltura e il pascolo hanno un’importanza particolare stranamente per un’isola.
La maggior parte dei piatti principali dell’isola è a base di carne di manzo, agnello e capre locali che vengono cucinati alla griglia o stufati con la salsa di pomodoro.
Essendo un’isola ovviamente c’è anche tanto pesce, la specialità è il calamaro ripieno! Molte taverne offrono sardine e acciughe fritte, sgombri e polpo.
Un altro piatto tradizionale sono le polpette fritte di sfougato (un formaggio locale di capra) o le pite Thermiotiki (per Pasqua) e Kolopi. A Kythnos si producono degli ottimi formaggi come il kopanisti.
Sono molto famosi anche i capperi dell’isola e a Kythnos crescono anche i fagioli e i ceci con cui vengono cucinate ottime zuppe che troverete in alcune taverne.
La storia di Kythnos risale al periodo melolitico, circa 9000 a.C. Si dice che l’isola prese il nome da Kyhno, il capo dei Dryopon che si stabilì sull’isola da Evia, anche se alcuni sostengono che il nome derivi dall’antica parola greca kefthemon, che significa un posto buio da nascondere, forse riferendosi alle profonde vallate, grotte e miniere e persino foreste che punteggiavano l’isola durante la prima antichità. Aristotele si riferiva allo stato di Kythnos come ad uno stato ideale. Il popolo di Kythnos prese parte alle guerre contro l’impero persiano con la maggior parte delle città-stato greche. Lo storico Agisidimos e i pittori Timanthis e Kydias provenivano da Kythnos. Durante il Medioevo l’isola era conosciuta come Thermia per le sue sorgenti termali.
Kythnos è raggiungibile con il traghetto sia dal porto di Atene del Pireo che da Lavrion. Dal Pireo, il viaggio dura dalle due alle tre ore, a seconda del traghetto, e da Lavrion due ore.
Ci sono collegamenti giornalieri con Sifnos, Serifos e Milos e collegamenti meno frequenti con Syros e Kea. Da combinare pe run viaggio itinerante!
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